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Londra: templi hindu a Wembley

Londra è stata la capitale di un grande impero e anche dopo la sua fine ha mantenuto un carattere multiculturale, che è una parte importante del suo fascino.

Il mondo indiano è molto lontano dalla nostra cultura, poco conosciuto personalmente. Ma una deviazione orientaleggiante nel melting pot londinese, con la visita di un tempio hindu della città, nella zona di Wembley, ci sembra un buon punto di partenza.

Shri Swaminarayan Mandir o Neasden Temple

Ed eccoci di fronte al Shri Swaminarayan Mandir, più conosciuto come Neasden Temple. Sembra di essere giunti in un mondo “altro” rispetto alla Londra più conosciuta, lontana in tutti i sensi, se non fosse per l’aria grigia, la pioggerella insistente e il freddo umido. Il tempio emana un grande fascino.

Shri Swaminarayan Mandir

L’edificio è in pietra calcarea bulgara riccamente scolpita con motivi vegetali, animali e figure che rappresentano le divinità, secondo lo stile tipico indiano. All’esterno un giardino ben curato e un piccolo corso d’acqua, scavato nel marmo, che sottolinea il perimetro della costruzione, scandendone il ritmo architettonico. Una scala monumentale conduce a una terrazza e all’ingresso del tempio.

Shri Swaminarayan Mandir

All’interno, nel mandir, la zona più sacra, è un’apoteosi di marmo bianco di Carrara, scolpito secondo gli stilemi hindu. Entriamo in una saletta raccolta – l’Abhishek Mandap. Al centro una piccola statua in ottone dorato di una divinità induista, protagonista di una cerimonia durante la quale si chiede la benedizione del dio. Lungo le pareti perimetrali troviamo i santuari delle diverse divinità. Piccoli altari che accolgono le murti, raffigurazioni degli dei, dove la postura del corpo, i gesti delle mani, le acconciature, gli abiti e gli ornamenti sono codificati secondo un preciso simbolismo.

Shri Ganesh: una murti nel Tempio di Neasden (immagine dal sito https://londonmandir.baps.org/)

Nonostante la nostra completa non conoscenza della cultura e della religione indiana rimaniamo affascinati. Accettiamo di buon grado il divieto di fotografare all’interno e cerchiamo invece di percepire l’atmosfera spirituale che si respira.

Il tempio riveste una grande importanza per la comunità hindu londinese. Ma non solo. Inaugurato nel 1995, è ormai una meta anche per i viaggiatori che visitano Londra.

Ci viene raccontato che le materie prime per la costruzione sono state spedite in India e lì lavorate da maestranze locali, per essere poi ritrasferite a Londra in nave e montate in loco. Accanto al tempio un centro di studio con pannelli e decori di legno intagliato, quercia inglese e teak birmano, anche questo lavorato da artisti indiani.

Shri Sanatan Hindu Mandir

E la giornata ci regala una variazione sul tema non programmata, una piacevolissima, inaspettata sorpresa. Parlando con un gentile signore alla fermata dell’autobus, scopriamo che nella stessa zona è presente un altro tempio hindu, che si può raggiungere facilmente con un autobus. Non ce lo facciamo dire due volte!

Il percorso per raggiungerlo si snoda attraverso la zona di Wembley e mano a mano che il bus procede, il quartiere diventa sempre più indiano: dal finestrino vediamo le tipiche gioiellerie con grandi monili in oro brillante e negozi di abbigliamento che espongono sari colorati, bancarelle di frutta e verdura.

Di fronte al Shri Sanatan Hindu Mandir, poi, percepiamo la sensazione di essere stati catapultati in un piccolo pezzo di India, trasportato a Londra. Intanto si è alzato il vento che ha momentaneamente scacciato le nuvole, regalandoci una luminosità fredda che satura i colori.

Shri Sanatan Hindu Mandir

Anche qui la fattura del tempio è raffinata: la pietra, calcare del Gujarat di un bel giallo caldo, è finemente scolpita, le porte in legno intagliato. Tutta la lavorazione è stata effettuata in India, per poi montare i pezzi a Londra. La costruzione è stata ultimata nel 2010.

Leggiamo che il tempio è dedicato a una componente dell’induismo tollerante ed ecumenica.

Veniamo gentilmente invitati a entrare.

All’interno l’atmosfera è magica. Lo spazio è suddiviso in un duplice ordine di corridoi perimetrali da colonne e pilastri scolpiti. Al centro uno spazio più ampio, dedicato alla preghiera comune, sovrastato da una cupola. Ogni superfice, colonna, parete, cupola, è scolpita con motivi floreali, personaggi del pantheon induista, strumenti musicali. Sugli altari le murti sono riccamente abbigliate con velluti e rasi ricamati in oro. Ai loro piedi piccoli canestri con offerte di frutta.

È un tempio del tutto immerso in un quartiere a predominanza indiana e si percepisce fortemente l’atmosfera del luogo di culto, che alla fine prevale rispetto all’esperienza estetica. Davanti agli altari le persone sostano per una preghiera. In uno spazio più ampio una decina di donne stanno pregando insieme, salmodiando ad alta voce e accompagnando la preghiera con il battito ritmico delle mani. Ci teniamo un po’ discosti per non disturbare questo momento.

Fuori il quartiere è abitato da indiani, singalesi, bengalesi, per noi è difficile riconoscerli. Alcune donne più anziane indossano semplici abiti tradizionali, nascosti da pesanti giacche per ripararsi dal freddo. Anche i murales che incontriamo sono in tema.

I negozi sono tipicamente indiani. Le vetrine esibiscono sari colorati, ricche stoffe con ricami dorati, eleganti abiti da cerimonia. Facciamo un giro in un grande store che espone sui banchi una gran quantità di stoffe, alcune più semplici, altre più preziose e dalla tessitura elaborata, colori brillanti, bordature a contrasto più delicate. Verrebbe voglia di aprire questi teli, spiegarli sui tavoli, combinarli tra loro per provare a utilizzarli – perché no? – come complementi d’arredo… Magari in una prossima visita, superata la timidezza che nasce dal trovarci in un ambiente che non ci appartiene.

Altrettanto vivaci sono i banchi che sui marciapiedi espongono – potremmo dire quasi esibiscono – frutta e verdura, in una modalità non usuale per una città come Londra. Facciamo due chiacchiere con una ragazza singalese che lavora in uno di questi negozi. Vive a Londra da tre anni, è espansiva ed estroversa, orgogliosa della sua esposizione e della merce in vendita, fresca e colorata. Ci racconta dei suoi sforzi di integrazione. Perché se il modello multiculturale inglese rende più facile l’integrazione degli stranieri che non in altri paesi, anche qui la vita da immigrati non è semplice.

Informazioni pratiche

Per raggiungere il Shri Swaminarayan Mandir (https://londonmandir.baps.org/the-mandir/) dal centro di Londra si può prendere la Jubilee line della metropolitana fino a Wembley Park e da lì l’autobus 206 fino alla fermata di Swaminarayan Temple.

Dalla fermata di Wembley Park si raggiunge anche il Shri Sanatan Hindu Mandir (https://svnuk.com/wembley-temple/) con l’autobus 297 (fermata Ealing Rd). Oppure direttamente dal centro citta con la linea Bakerloo della metropolitana o con l’Overground, fino alla fermata di Wembley central. Da lì il tempio dista pochi minuti di strada da percorrere a piedi.

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