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L’itinerario delle città e dei villaggi bretoni

Cittadine, paesi, villaggi. Il nostro viaggio in Bretagna è stato punteggiato dall’incontro con centri più o meno piccoli. E tanti altri li abbiamo lasciati indietro.

La regione è disseminata di città e villaggi fondati in epoca medievale, i cui centri storici conservano ancora oggi tracce del loro passato, tranne per quelli – Brest, Saint Malo – la cui importanza strategica ne ha decretato la difesa a oltranza fino alla distruzione durante la guerra.

A conferma della forte impronta marinara della regione, quasi tutti i centri che abbiamo visitato hanno un importante rapporto con l’acqua. Vuoi perché si trovano sulla costa, vuoi perché sono situati sul corso di un fiume (o alla confluenza di più fiumi) o più semplicemente di un canale o di una rete di canali.

Malestroit
Dinan

Questi centri si presentano oggi secondo uno schema tipico: fortificazioni e resti di mura di cinta, cattedrali gotiche (spesso neogotiche, se ricostruite in tempi più recenti), strade lastricate o acciottolate, ampie piazze dedicate alle attività commerciali, case a graticcio (maison à pans-de-bois secondo la terminologia locale).

E proprio le case a pans-de-bois contribuiscono a determinare l’identità di un numero rilevante di città e paesi bretoni, testimonianza di una storia plurisecolare e di un utilizzo ingegnoso delle risorse a disposizione.

Tipica maison à pans-de-bois a Tréguier
Maisons à pans-de-bois

La costruzione di case a pans-de-bois si sviluppa nell’Europa del Nord con la prima espansione urbana del Medioevo. Questa tecnica di costruzione continua a essere utilizzata fino a tutto il XVIII secolo. Si usa il legno – materiale abbondante e poco costoso – per costruire una solida struttura portante, i cui vuoti sono tradizionalmente riempiti da una miscela di paglia e terra cruda, sostituita solo a partire dal XIX secolo da mattoni. Le grosse travi di legno orizzontali visibili all’esterno delle case sono spesso decorate con motivi geometrici, vegetali, animali, personaggi scolpiti o dipinti, che si rifanno agli stilemi gotici. La tecnica del pans-de-bois si adattava agevolmente allo sviluppo dell’ambiente urbano medievale e permetteva di adeguare le costruzioni all’evoluzione degli usi e delle necessità della società cittadina: le facciate aggettanti consentivano di ampliare la superfice interna delle abitazioni; i portici ospitavano e davano riparo ai laboratori e alle botteghe degli artigiani.

La regione della Bretagna ha messo in campo azioni specifiche per sviluppare la conoscenza di questo tipo di costruzioni, che fanno parte indubitabilmente del patrimonio culturale locale.

Il racconto delle città e dei paesi che ci sono piaciuti di più

Dinan, prima fra tutte, perché è la prima che abbiamo visitato e perché alla fine è quella che ci è piaciuta di più. Il centro si sviluppa su una collina ed è circondato da una cinta muraria quasi intatta, su cui si aprono le porte di accesso alla città. È ben conservato e, per quanto abbia una vocazione prettamente turistica, ha mantenuto una sua identità. È ancora possibile incontrare abitanti locali con le buste della spesa!

Sulle due piazzette adiacenti (Place des Merciers e Place des Cordeliers) e sulle strade limitrofe si trovano belle case a graticcio, colorate, sghembe, ognuna con una storia. L’Hotel Keratry, ad esempio, risalente al Cinquecento, come documentato da un’incisione su una trave di legno, e costruito originariamente nel comune di Lanvollon, per essere poi, tra il 1938 e il 1939, smontato e ricostruito a Dinan. O la Maison de la Mère Pourcel distrutta da un incendio nel 2019 e attualmente in corso di ricostruzione.

Dinan – La cattedrale di Saint Saveur

Da non mancare è il Porto di Dinan, situato in basso lungo il corso del fiume Rance. Vi si arriva con una bella passeggiata in discesa dal centro storico, percorrendo rue du Jerzual, uscendo dall’omonima Porta e poi continuando per rue du Petit Fort. Le due strade sono fiancheggiate da case antiche. Ospitano piccole gallerie d’arte e negozi di souvenir che hanno sostituito le botteghe artigiane di un tempo. La zona del fiume è romantica, adatta per una sosta in uno dei bistrot lungo il Quai.

Il porto di Dinan

Locronan è un grazioso villaggio, con una bella impronta medievale, case in granito, strade acciottolate. La sua atmosfera integra lo rende un set perfetto per i film in costume. Leggiamo sulla guida che Roman Polanski, ormai parecchi anni fa, vi ambientò alcune scene del film Tess. Oggi il visitatore è accolto da botteghe artigiane e gallerie d’artista, oltre ai negozi di delikatessen bretoni. Sulla piazza principale la cattedrale di Saint Ronan, gotica, ospita al suo interno una Pietà in granito dipinto e una collezione di Palli ricamati a mano che vengono portati in processione in occasione del Pardon.

Un duo chitarra e sax fa compagnia ai turisti che sciamano sulla piazza. Lungo una stradina che esce in discesa dal paese arriviamo alla chiesa di Notre Dame Bonne Nouvelle, ancora gotica, spoglia, con belle vetrate moderne. Dietro la chiesa una tradizionale fontana in pietra. Rientrando in paese incontriamo una piccola giostra di legno, azionata da una donna in bicicletta che suona un tamburello. I bambini sulla giostra sono allegri e un po’ stupiti.

Locronan – La piazza di Saint Renan
Locronan – Notre Dame Bonne Nouvelle

Passare un paio di ore a Locronan ci è piaciuto molto. Abbiamo apprezzato l’aria tranquilla e gradevole, i ritmi lenti, la presenza di turisti non invasiva.

Douarnenez è una bella città sul mare, dove è piacevole fare una passeggiata. Villaggi distinti, ciascuno con il proprio porto, sviluppatisi nell’Ottocento, sono stati riuniti e integrati in un unico comune, mantenendo comunque la loro identità. A fine ‘800 era un porto per la pesca e la conservazione delle sardine, entrato in crisi a inizi Novecento con la diminuzione della pescosità delle acque. Oggi la città si è reinventata come centro turistico. L’area di Port-Rhu, il più antico della città, ospita imbarcazioni e velieri di tutto il mondo nel Port-Musée, interessante da visitare. La zona che abbiamo apprezzato di più è quella del Port du Rosmeur che si estende tra gli stabilimenti di inscatolamento delle sardine e un promontorio boscoso. Il porto è utilizzato per le imbarcazioni locali di piccolo cabotaggio. E noi, approfittando della bassa marea, abbiamo camminato sulla spiaggia, girando intorno alle barche rimaste in secca.

Douarnenez – Port du Rosmeur

Pont Aven è un villaggio reso famoso da Gauguin e dopo di lui da una vasta schiera di artisti che lo hanno scelto per dedicarsi alla pittura. Il paese è caratteristico, attraversato dal fiume Aven, con ponticelli che collegano una riva con l’altra. Sulle rive si affacciano le case con bei giardini curati. Il paese è un susseguirsi di gallerie d’arte, alcune con opere di un certo pregio, intervallate da botteghe di souvenir. Se si riesce ad arrivare al mattino presto, prima dell’invasione dei turisti, si può godere dell’atmosfera del villaggio con la necessaria tranquillità.

Pont Aven, il borgo dei pittori

Vannes è una città che ci ha sorpresi. Alla fine del viaggio pensavamo di aver esaurito le emozioni, ma questa città ci ha conquistati. Ha un bel centro storico medievale, circondato da mura di cinta, con strade lastricate, una bella collezione di case a pans-de-bois, integrata nella vita di oggi: il pianterreno generalmente costruito in granito ospita negozi, ristoranti, botteghe; le travi in legno sono dipinte a colori vivaci che in alcuni casi hanno assunto un’inclinazione piena di charme. È una città caratteristica, che si apprezza per non aver assunto un aspetto musealizzato.

Vannes – Le affollate vie del centro…
… e le tranquille atmosfere serali

Fuori dalla Porta di St. Vincent, lungo il canale che conduce al mare, si apre il porto turistico. I due Quais che lo fiancheggiano sono un susseguirsi di locali, dalle semplici creperies ai ristoranti di maggior livello. Lungo il canale incontriamo un vasto murales di Antonio Correia (in arte Pantonio), riconoscibile nel suo stile inconfondibile e nei suoi temi legati alla vita del mare. Lo avevamo già incontrato a Roma, nel Museo condominiale di Tormarancia. Un po’ defilato rispetto alla zona più commerciale del centro storico, si trova il quartiere di St. Paterne, popolare e autentico, pieno di localini, bistrot, piccoli ristoranti etnici. A noi è piaciuto molto.

Ancora Vannes – La città al crepuscolo

Il mercoledì, sull’ampia piazza antistante le Halles, si svolge un vivace mercato di abbigliamento causal, oggetti per la casa, generi alimentari, artigianato. Si incontrano turisti, certo, ma anche persone del luogo passate per fare la spesa alle Halles, appunto, o al vicino mercato del pesce. E il mercato del pesce è un vero spettacolo. Lo spettacolo tipico di una località che vive a stretto contatto con il mare. Dove si trova di tutto e per tutte le tasche, dalle sardine e cozze, a poco prezzo, fino alle aragoste e agli astici.

Vannes – Il mercato del pesce

Abbiamo trovato interessanti anche i centri storici di Tréguier, nelle Côtes-d’Armor, Quimper e Quimperlé, nel Finistère e il villaggio di Malestroit, nel Morbihan.

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