
IL MUSEO CONDOMINIALE DI TORMARANCIA

In una bella e assolata domenica invernale torniamo a Tormarancia, nel comprensorio di case popolari dell’ATER, protagonista del progetto di arte pubblica e di rigenerazione urbana Big City Life. Tra il 2014 e il 2015 il progetto ha portato nel Lotto 1 (oggi Lotto 1 dei Murales) street artists provenienti da diversi paesi che hanno decorato i muri delle palazzine. Nasce così il Museo condominiale di Tormarancia.
Sono i giorni che anticipano il Natale e negli spazi comuni è stato organizzato il mercatino shangaino di Natale, mentre in una casetta di legno dipinta con colori vivaci sta per essere inaugurata la Bibliotechina dedicata ai bambini. È prevista anche una visita guidata ai 22 murales raccolti sui muri delle case. La maggior parte si trovano all’interno del lotto, solo alcuni all’esterno sui muri perimetrali sono visibili anche dalla strada.

Il Lotto 1 dei murales
Emiliano, che ha vissuto in prima persona la nascita, lo sviluppo e l’attuazione concreta del progetto, ci accompagna nella visita. Ce ne racconta l’origine, testimoniata dal primo murale Il peso della storia dell’argentino Jaz, realizzato come prova per sondare il terreno e avere un primo incontro con i ragazzi del posto. Al quartiere, a Roma e ai ragazzi del Lotto è dedicato il pezzo Welcome to Shanghai 35 di Caratoes, artista belga che vive a Hong Kong. Perché la zona, inizialmente occupata da una baraccopoli soggetta ad allagamenti, era conosciuta una volta come Piccola Shanghai.

Ci racconta Emiliano che il coinvolgimento degli abitanti è stato probabilmente il punto di forza che ha determinato il successo di tutta l’iniziativa. Gli abitanti del comprensorio, tra di essi ci sono molti anziani, sono stati contattati uno a uno per spiegare e condividere il progetto. Perché uno degli obiettivi dei suoi ideatori era proprio quello di favorire la partecipazione e cementare la comunità attorno al progetto comune.
Molti artisti, a loro volta, hanno tratto ispirazione proprio dagli avvenimenti della comunità per decidere il soggetto della loro opera. Emblematico, Il bambino redentore di Seth, dipinto di spalle, arrampicato su una scala a pioli, che guarda dall’alto l’interno del comprensorio. È ispirato a un bambino, Luca, che viveva in quelle case ed è stato vittima di un incidente mentre giocava a pallone. L’arte racconta e ricorda la storia delle persone. Anche quella triste.

Emiliano è una miniera di informazioni curiose, interessanti che permettono di osservare le opere con una maggiore consapevolezza del loro significato, aldilà dell’aspetto estetico-creativo. Davanti a ogni murales si ferma a raccontarci le storie che stanno dietro alla scelta del soggetto, le tecniche usate dai singoli artisti e gli eventi più o meno divertenti che hanno caratterizzato l’esecuzione del pezzo.
Solo per citarne alcune che ci sono sembrate significative.
Nel Ponentino Antonio Correia, artista proveniente da Terceira isola delle Azzorre, con linee sinuose grigio-azzurre riesce a dar vita e forma al vento, il tipico ponentino romano, che si fonde con il mare popolato di pesci della sua isola.

E la Natura morta dell’artista australiano James Reka, che con riferimenti cubisti rende omaggio all’ospitalità delle famiglie durante i lavori.

Per Jerico, giovane ragazzo peruviano che ha studiato al liceo artistico di zona, la sua opera in loco – Distanza uomo natura – ha costituito il trampolino di lancio per una carriera da street artist.



L’atmosfera
L’aria che si respira negli spazi aperti che circondano le palazzine è quella allegra del giorno di mercato, che è anche un giorno di festa. Gli abitanti chiacchierano tra di loro del più e del meno e alcuni si aggregano alla nostra visita, interloquiscono con Emiliano e aggiungono altri particolari e ricordi. Sono orgogliosi di vivere in un luogo abbellito dall’arte, contenti che Tormarancia non sia più un posto dimenticato, come era fino a pochi anni fa. E questo atteggiamento si riflette sulla cura dedicata a mantenere la pulizia e il decoro estetico delle corti e dei piccoli spazi verdi. Il senso di appartenenza e partecipazione degli abitanti, uno degli obiettivi che il progetto si era posto fin dall’inizio, è un risultato conseguito!

La partecipazione esce dal Lotto 1
Una piccola sorpresa finale, inaspettata, ci attende uscendo dal Lotto 1. Lì accanto, in alto su un terrapieno si trova un’antica Torre circondata da un piccolo parco che, scopriamo, è curato dall’Associazione Parco della Torre di Tormarancia. E il muro perimetrale all’interno del Parco, guarda caso, ospita nuovi murales, la cui realizzazione ha visto anche la partecipazione attiva dei bambini delle scuole di zona.

Riferimenti
TormarArte è l’associazione di rigenerazione urbana e sociale degli abitanti al servizio della comunità di Tor Marancia, che ha organizzato le attività descritte in questo articolo.
Si può seguire sulla pagina facebook (https://www.facebook.com/TormarArte35/) e sul canale Telegram https://t.me/tormarancia.


